Schemi luminosi variabili, 1961-68
Quasi in ipnosi osservo l’alternanza fra luce e oscurità… il motorino, in prova da ore…
Il programma di variazioni durerà all’infinito?
Mi interesso della luce come fenomeno in continua variazione in tempi lenti o contratti. Fenomeno dinamico nella sua essenza, in quanto energia emessa che invade lo spazio. L’uso della luce artificiale consente di relazionare contemporaneamente i due poli in una rapida alternanza fra luce e oscurità.
Movendo da questo interesse, avevo precedentemente realizzato l’opera per la mostra dell’arte programmata (9 ✕ 9 ✕ X Spazi in variazione).
Nell’oggetto in funzione verifico l’acuirsi e il modificarsi della sensibilità percettiva mia come autore e dello spettatore.
After image – effetto moiré – compensazione cromatica ecc.
Piccola tecnologia: sincrono, asincrono, senso orario o antiorario, basso regime di giri, 2 t.m. …
Osservo il motorino in prova da ore con una specie di sospetto fiducioso: forse potrebbe funzionare all’infinito…
Avverto per un attimo una sottile euforia all’idea che possa “servire” il mio programma di variazioni continue, all’infinito, per sempre…
Dopo altre ore il motorino fa rumore. Usura, limiti, il mezzo delude il concetto.
Meglio così!