Risonanza al tocco 2010-2016
In una locandina Igor Stravinskij con espressione divertita accosta la mano all’orecchio come ad amplificare l’ascolto…
Il gesto sembra sollecitare una risonanza ormai prossima, in un “durante” carico di attesa fra un prima e un poi…
un ”fra” che, ancora muto, attende impaziente il tocco.
Da tanti anni, nel mio studio, tengo una locandina con la fotografia di Igor Stravinskij che con la mano destra tiene l’orecchio come ad amplificare l’ascolto,
con espressione vivace e incuriosita.
Cosa ascolta? Cosa vuole ascoltare? L’immagine, la fotografia, è muta… Ascolta o fa finta?
O è in posa per una fotografia per una Grazia Varisco che, in un sogno giovanile – ancora mi vergogno a raccontarlo, ma il Sogno è Sogno… incontrollabile –
dopo l’esecuzione della Sagra della primavera e dell’Uccello di fuoco, era stata accompagnata dal Maestro – o io, devota, accompagnavo il Maestro –
nel salire i gradini del palcoscenico.
Il gesto di Igor Stravinskij sembra sollecitare una risonanza ormai prossima, esprime una probabilità di eco nel tempo, un durante carico di attesa.
Il fenomeno della risonanza, provocata da oscillazioni e vibrazioni, si verifica proprio nel tempo, fra un prima e un poi…
L’attesa è nel tempo di mezzo, in questo fra che, ancora muto è la condizione che muove il mio interesse.